Gli errori delle agenzie di stampa: fretta, incapacità o volontà?

Gli errori delle agenzie di stampa: fretta, incapacità o volontà?

Ogni tanto, quando ho qualche minuto a disposizione, mi capita di leggere le ultime notizie nel sito della [NOTA_AGENZIA_DI_STAMPA] e frequentemente rimango inorridito dalla qualità dei testi scritti. Errori di grammatica a volte anche gravi, errori di ortografia, refusi, frasi poco scorrevoli, termini impropri e ripetizioni rendono la lettura dei lanci decisamente snervante.

Spesso osservo errori causati anche da una scarsa competenza dei giornalisti nell'uso degli strumenti informatici. Più di qualche volta ho notato frasi tagliate a metà o porzioni di frasi ricopiate una di seguito all'altra, segno di una incapacità nell'usare la funzionalità conosciuta come "copia-incolla".

Basterebbe un uso intelligente degli strumenti di correzione automatica presenti ormai in tutti gli editor di testo per evitare strafalcioni clamorosi. Mentre invece l'abuso o il mancato uso dei correttori produce effetti poco desiderati.

A volte mi chiedo come mai una delle principali agenzie che si occupa di informazione pubblichi abitualmente testi scritti così male.

Spero che ciò sia causato dai ritmi sempre più frenetici della redazione. La necessità di pubblicare per primi una notizia è probabilmente più importante della correttezza grammaticale e ortografica e forse non c'è nemmeno il tempo per rileggere quanto scritto.

Inoltre i destinatari principali sono le redazioni di quotidiani, riviste e notiziari che teoricamente dovrebbero usare le comunicazioni della [NOTA_AGENZIA_DI_STAMPA] come spunto per le loro attività e quindi possono ignorarne la forma. Sfortunatamente non è sempre così.

Posso quindi capire che la fretta sia la causa di così tanti errori, però a volte mi sembrano un po' troppi per essere imputati solo dall'urgenza di pubblicare prima possibile una notizia.