Server Aruba fermi causa incendio

Server Aruba fermi causa incendio

Oggi, venerdì 29 aprile, oltre al "matrimonio del secolo" c'è stato anche un altro evento degno di nota e che, dal mio punto di vista, è decisamente più interessante: si tratta dell'incendio che ha coinvolto la sala UPS della webfarm di Aruba, noto fornitore di servizi internet italiano.

Questa mattina, attorno alle 5, c'è stato un principio di incendio nella server farm principale, questo ha causato lo spegnimento automatico di tutta la struttura per ovvi motivi di sicurezza. In seguito i Vigili Del Fuoco di Arezzo hanno provveduto a spegnere l'incendio, hanno impiegato circa 3 ore, ed in seguito i tecnici hanno lavorato tutta la mattinata per mettere in sicurezza la zona. Nel frattempo Aruba ha aperto un account su Twitter per tenere informati in (quasi) tempo reale i clienti ed ha pubblicato alcuni aggiornamenti nel proprio sito (quando sono riusciti a renderlo raggiungibile in tarda mattinata).

Il disagio causato è stato enorme in quanto tutta l'infrastruttura gestita da Aruba si è fermata. Ricordo che i servizi sono piuttosto significativi:

  • Email
  • PEC
  • Hosting
  • DNS
  • Server virtuali e server dedicati

Man mano che sono trascorse le ore il danno economico è aumentato sempre più. Basti pensare a tutti gli ordini che non sono stati spediti e/o ricevuti, senza contare i danni di immagine, le possibili conseguenze sul SEO, le mancate entrate nel caso di e-commerce o di siti che vivono di pubblicità ecc.

Per tutta la mattinata su Twitter c'è stato un cinguettio continuo a questo proposito, proteste, commenti spiritosi, qualche frecciatina sulla qualità del servizio.

Fortunatamente la situazione, anche se molto lentamente, sta migliorando. Probabilmente per tutta la giornata, e forse anche nel weekend, potrebbero esserci dei disservizi, ma Aruba rassicura che i dati sono salvi...

Intanto il Codacons ha emesso un comunicato stampa attraverso il quale annuncia una possibile class action a favore dei clienti Aruba. Staremo a vedere.